La “modernizzazione in stile cinese”

12 Mag 2023 | Dottrina politica, Partito

Titolo completo: La “modernizzazione in stile cinese”, caratteristiche e implicazioni di un nuovo paradigma politico-giuridico.

(Di seguito il testo della relazione di Ivan Cardillo al convegno “Cina: Rinascimento e Modernizzazione” 11 maggio 2023 Pinacoteca di Brera, organizzato dall’Istituto Italo Cinese e dal Consolato Generale della Repubblica Popolare di Cina in Milano).

“Rinascimento” e “modernizzazione” sono due parole che in Occidente individuano momenti distinti nel corso dell’evoluzione storica. 

In Cina, “rinascimento” e “modernizzazione” sono entrambi termini del presente, che caratterizzano la cultura di un popolo e la visione della classe dirigente, dove la marcia verso il futuro ha lo sguardo rivolto anche al passato.

Il sentimento storico è un elemento costitutivo della Repubblica popolare cinese. La costituzione inizia con questa frase:

«la Cina è uno dei paesi con la storia più lunga al mondo. I popoli delle varie etnie di nazionalità cinese hanno creato una cultura di grande prestigio e hanno una gloriosa tradizione rivoluzionaria»

Tale tradizione rivoluzionaria è tradizione di trasformazioni epocali.  

In occasione dell’incontro per celebrare il 100° anniversario della fondazione del Partito Comunista Cinese in piazza Tiananmen a Pechino, il Segretario Generale Xi Jinping ha sottolineato: «La nazione cinese è una delle grandi nazioni del mondo. Ha una lunga storia di civiltà di oltre 5.000 anni e ha dato un contributo indelebile al progresso della civiltà umana. Dopo la guerra dell’oppio nel 1840, la Cina è diventata gradualmente una società semicoloniale e semifeudale. Umiliazione, sofferenza per il popolo, offuscamento della civiltà, la nazione cinese ha subito disastri senza precedenti. Da allora, realizzare il grande rinascimento della nazione cinese è diventato il più grande sogno del popolo cinese e della nazione cinese».

Il grande sviluppo cinese degli ultimi 40 anni è un passo importante per la realizzazione del sogno cinese. Questo è iniziato grazie alla politica di Riforma e di Apertura, una visione che ha portato il paese a riformarsi aprendosi al resto del mondo. 

Questa apertura ha permesso alla Cina di assorbire le esperienze di crescita e di sviluppo, e le culture, di tutto il mondo. Le esperienze di modernizzazione del resto del mondo hanno trasformato la Cina in un laboratorio di sperimentazione e di innovazione, e contribuito alla riflessione sulle scelte migliori e più adatte al popolo cinese, contribuendo alla definizione delle tipicità dell’esperienza cinese. 

Con la «Risoluzione del Comitato Centrale del Partito sui principali risultati e sull’esperienza storica della lotta centenaria del Partito», adottata dalla sesta sessione plenaria del XIX Comitato Centrale del Partito l’11 novembre 2021, l’espressione utilizzata per coniugare modernità e tipicità cinese è “modernizzazione in stile cinese”. Nella Risoluzione si osserva:    

«Il Partito ha guidato con successo il popolo nella marcia sulla via della modernizzazione in stile cinese, ha creato una nuova forma di civiltà umana, ha ampliato la via verso la modernizzazione per i paesi in via di sviluppo, ha offerto una nuova possibilità a quei paesi e popoli del mondo che desiderano uno sviluppo rapido e la salvaguardia della propria indipendenza».

La modernizzazione cinese è l’unico modo per realizzare la rinascita del popolo cinese. Si legge ancora nella Risoluzione:  

«Promuovere il grande rinascimento del popolo cinese attraverso la modernizzazione in stile cinese». 

Il rinascimento cinese si basa su una nuova forma di civiltà, che vuole essere una civiltà moderna ma anche cinese, rompendo il paradigma moderno per cui modernizzazione implica occidentalizzazione. La Cina lavora ad una nuova via dello sviluppo, ad un nuovo paradigma di modernizzazione, che riesce ad essere fedele alla cultura dei popoli. 

A partire dal XVIII congresso nazionale del Partito comunista, la cultura tradizionale cinese recupera un ruolo fondamentale per identificare la “sinità” dell’esperienza di modernizzazione. Al ricordo dell’esperienza dell’umiliazione, viene contrapposta oggi l’autostima culturale, intesa come consapevolezza del ruolo della propria tradizione millenaria, che anche nella contemporaneità, grazie alla sua forza di resilienza, riesce ad assorbire i paradigmi occidentali e a trasformarli, così come già fatto in passato. Penso all’incontro con la cultura buddista. 

I dati del commercio del primo trimestre del 2023 registrano una crescita del 4,8%. Un segnale importante dopo la pandemia. Nonostante le incertezze nelle dinamiche internazionali, e i possibili decoupling, disaccoppiamenti, delle economie globalizzate, la Cina resta un partner commerciale importante. 

La modernizzazione cinese ha una concreta ricaduta sulla governance mondiale. La Cina, oltre ha partecipare alle istituzioni globali esistenti, ha promosso una serie di iniziative: l’iniziativa della Belt & Road, l’iniziativa per la sicurezza globale, l’iniziativa per lo sviluppo globale, varie iniziative tenute insieme da una visione per la comunità per un destino condiviso del genere umano, concetto recepito anche nella risoluzione della 55esima conferenza della Commissione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale.

Tale comunità si fonda sull’osservanza dei cinque principi del rispetto reciproco per la sovranità e l’integrità territoriale, non aggressione reciproca, non interferenza reciproca negli affari interni, uguaglianza e mutuo vantaggio e convivenza pacifica, e segue un percorso di sviluppo pacifico, e una strategia di apertura reciprocamente vantaggiosa.

Si tratta di una visione diversa da quella occidentale, che non va considerata alternativa o opposta. È invece espressione di un pluralismo, che va armonizzato ed ordinato per garantire una convivenza pacifica. L’unico strumento capace di raggiungere questo obiettivo è il dialogo, dove l’Io e l’Altro si incontrano e sviluppano un linguaggio comune, per intendersi reciprocamente e coordinarsi. 

Spesso oggi assistiamo a finti dialoghi, che in realtà sono monologhi dove non si accetta la diversità della posizione altrui.      

Il dialogo è il solo ad avvicinare i popoli e a renderli amici. 

Un detto antico cinese recita: “gli amici non conoscono la distanza, separati da diecimila li restano vicini”.  

Citazione consigliata: Cardillo I., [Titolo], in Istituto di Diritto Cinese, [data], disponibile all’indirizzo […]

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